La trama:
Forse il più noto tra i lavori teatrali di Shaw, Pigmalione affronta i temi fondamentali della sua polemica sociale: da quello della lingua come barriera culturale, a quello della discriminazione, dal tema della morale borghese al falso assistenzialismo e all'emancipazione femminile.
Henry Higgins, eccentrico professore di fonetica, scommette con il Colonnello Pickering, amico ed esperto di dialetti indiani, di essere in grado di educare alla buona pronuncia una piccola fioraia Eliza Doolittle, che parla un cockney atroce.
Ha inizio quindi una rigorosa opera di educazione, cui contribuirà Pickering stesso.
Finalmente Higgins presenta la ragazza ad una festa d'ambasciata, spacciandola con successo per una duchessa.
Eliza tuttavia non intende essere trattata soltanto come una cavia e lascia il Professor Higgins alla gloria del suo successo e alla miseria del suo individualismo.
Personaggi ed interpreti in ordine di apparizione:
Eliza Doolittle ⇒ Mariacristina Filippin
Henry Higgins ⇒ William Jean Bertozzo
Colonnello Pickering ⇒ Roberto Zamboni
Signora Pearce ⇒ Francesca Spezie
Alfred Doolittle ⇒ Claudio Gallio
Victoria Higgins ⇒ Mara Fedrigoli
Signora Eynsford Hill ⇒ Anna Svizzero
Signorina Eynsford Hill ⇒ Annamaria Guglielmi
Nepommuck ⇒ Matteo Picotti
Ambasciatore ⇒ Eddi Rizzati
Assistente alla Regia ⇒ Giuliana Gasparon
Costumi ⇒ Sartoria Vita
Disegni ⇒ Giorgio Liorsi
Musiche tratte dalle colonne sonore di vecchi film ⇒ Ricerca musicale di Claudio Gallio
La critica:
L'Arena di Verona del 5 luglio 2002
Teatro nei cortili. La Maschera brillante in «Pigmalione»
La «scugnizza» diventa una «lady»
Dal bozzolo esce una farfalla e il lavoro di restauro e acculturamento di una ragazza presa da una strada londinese, Eliza Doolittle, fioraia-scugnizza dal gergo cacofonico e cafone e dai modi impossibili, è a cura dell'eccentrico esperto di fonetica prof. Higgins che per una scommessa con l'amico Colonnello Pickering trasforma la rozza creatura in una divina lady, ma non senza le conseguenze che ne derivano: una volta modellata e resala «civile» la perde perché orgoglioso e incapace di ammettere di non poter più fare a meno di lei.
Al Cortile Stimmate la compagnia La Maschera diretta da William Jean Bertozzo ha messo in scena con intensità e scorrevolezza stilistica la commedia in tre atti «Pigmalion» tratto dal romanzo «Pigmalione» di George Bernard Shaw.
Il testo polemico sulle barriere della lingua è denso e impegnativo e il regista lo ha proposto in tutta la sua completezza.
Brillanti sono state le interpretazioni degli attori, specie di Mariacristina Filippin nei panni della protagonista, di Bertozzo nel ruolo del cinico Henry Higgins, di Roberto Zamboni alias colonnello Pickering, di Francesca Spezie nei panni della governante Signora Pearce, di Claudio Gallo (Alfred Doolittle) e l'obiettivo di Bertozzo non solo di affrescare un certo clima inglese mettendo a confronto popolo e borghesia è stato raggiunto.
Il lavoro denota un approfondimento dei caratteri in virtù di una buona operazione di confronto tra personaggi ed essi in una semplice ma efficace scenografia si muovono con sicurezza fasciati negli abiti «old english» cuciti dalla sartoria Vita e prendono respiro nella trama inframmezzata dagli stacchi musicali la cui ricerca è di Claudio Gallio.
Considerata la complessità del canovaccio originale di Shaw che si presenta più come una sceneggiatura che un copione con la quasi totale assenza di messa in scena, la versione di Bertozzo non perde smalto e si può dire che la rappresentazione, rivelando attenti riferimenti cinematografici con il celebre musical «My Fair Lady», della trasformazione della Cenerentola in fata riesce a cogliere proprio quegli aspetti immediati.
Le repliche sono fino all'11 luglio.
Michela Pezzani